Quarantena finita, ritorna il rumore

Quarantena finita, ritorna il rumore

Il rumore urbano è tornato a costellare le città

Terminato il periodo di quarantena dei mesi scorsi in cui i livelli di inquinamento atmosferico e acustico sono drasticamente diminuiti, con la riapertura delle varie attività e la ripresa degli spostamenti delle persone anche il rumore urbano è tornato a costellare le città. A dimostrarlo vi sono ad esempio i dati raccolti dal centro del rumore francese Acoucitè che ha rilevato nelle città del sud della Francia una riduzione tra i 4 e i 6 db durante le settimane di lockdown, corrispondente a circa il 60-75% del rumore normalmente prodotto.

Città acusticamente più vivibili

Un problema, quello del rumore, a cui ha tentato di rispondere l’urbanistica, puntando negli anni su soluzioni che, per rendere le città sonoramente più piacevoli, mascherano i suoni o che attraverso l'inserimento nell'ambiente di suoni gradevoli distraggono le persone dai rumori circostanti. Questa tecnica di camuffamento non migliora però la situazione, come ha dichiarato a Wired l'architetto urbanista Antonella Radicchi: «Non è detto che aggiungere sorgenti sonore per coprire i rumori del traffico produca gli effetti di mascheramento o di distrazione sperati. La questione non è se aggiungere o meno suoni gradevoli, ma riflettere su che tipo di città vogliamo, se sostenibile e a misura d’uomo oppure perpetrante i vecchi modelli funzionalisti, incentrati sul traffico veicolare». Bisognerebbe, secondo l’architetto, promuovere e adottare invece una progettazione basata su criteri qualitativi come il benessere psicofisico delle persone. Questo perché molti studi sottolineano come la risposta umana alla qualità acustica dell’ambiente non sia influenzata solo dal suono e dalla sua misurazione quantitativa ma anche da altri aspetti quali la qualità estetica dell’ambiente, la presenza di verde e l’attività che si svolge in questi luoghi.

I progetti Soundscape Indices Ssid e Hush City

Creare indici di paesaggio sonori alternativi che riflettano in modo adeguato i livelli di comfort umano al suono è l'obiettivo del progetto Soundscape Indices Ssid, sovvenzionato dal Consiglio della ricerca europea (Erc), a cui lavora un team di studiosi dell'UCL di Londra, tra cui l'italiano Francesco Aletta. Attraverso la ricerca sul campo che prevede il rilevamento del suono e la compilazione di questionari, il team mira a produrre un modello di previsione della percezione della quiete analizzando quali siano le misure oggettive che si rivelano più utili per progettare un ambiente acustico ideale per città più calme e vivibili.

Con la app Hush City, utilizzata nel suo studio dall’architetto Radicchi, viene invece data ai cittadini la possibilità di partecipare attivamente al progetto di raccolta dati per la mappatura e valutazione di aree di quiete. Attiva dal 2017, l’applicazione ha messo in evidenza come la quiete urbana non venga generalmente associata al silenzio ma corrisponda piuttosto a una commistione di suoni naturali e umani; una “dimensione accessibile” di cui le persone sono continuamente in cerca, soprattutto a livello di quartiere, e di cui la progettazione urbana deve tener conto nello sviluppo delle diverse aree delle città. «Ci sono città che si stanno attivando per preservare atmosfere di quiete e una generale qualità degli spazi urbani ritrovata durante la quarantena, grazie all’assenza del turismo di massa e dell’inquinamento prodotto dal traffico urbano», ha sottolineato l’architetto Radicchi.

Un angolo di quiete nella propria casa

Il ritorno del rumore dopo la fine della quarantena non deve solo portare a un ripensamento e a una riprogettazione urbanistica delle città ma deve coinvolgere in primis anche le case e gli spazi che quotidianamente ciascuno di noi frequenta. Il comfort e il benessere acustico degli ambienti interni è, infatti, fondamentale per proteggerci dal rumore e vivere nella massima tranquillità, limitando al massimo gli effetti negativi che l’esposizione ai suoni fastidiosi provoca. Per questo è importante progettare un isolamento acustico a regola d’arte di pareti e pavimenti affidandosi all’esperienza e alle competenze tecniche di aziende come Isolmant, che da più di quarant’anni sviluppa soluzioni altamente performanti per il comfort acustico e ambientale. Grazie ai prodotti messi a punto da Isolmant, ideali per ogni tipo di esigenza e necessità, ciascuno potrà creare il proprio angolo di quiete dove rifugiarsi ogni giorno per trascorrere momenti piacevoli e indisturbati all’insegna del massimo benessere, acustico e personale.