Quali sono i rumori più fastidiosi a livello universale?

Quali sono i rumori più fastidiosi a livello universale?

I rumori di città

Chi abita nei grandi centri metropolitani ha a che fare tutti i giorni con molteplici tra i rumori più fastidiosi a livello universale. Spesso questi tolgono il sonno a molte persone, costrette a subire ogni giorno i clacson delle macchine guidate dagli automobilisti più frettolosi. Ad ogni ora si devono aggiungere ai rumori di città le ambulanze ed i camion dei pompieri con la sirena a pieno regime per affrontare il traffico congestionato. In città come Milano, inoltre, spesso ad infastidire è lo stridio delle rotaie del tram.

Il suono più fastidioso

Quante volte vi siete chiesti quali sono i rumori più fastidiosi? Ebbene in questa particolare classifica ad emergere non è un rumore intenso. Il suono più fastidioso per l’uomo, che è in grado di bloccare ogni attività svolta penetrando nel cervello con insistenza, è il pianto di un bambino. Tutto questo è stato documentato all’interno di una ricerca condotta da due psicologi, che hanno preso in esame il comportamento di uomini e donne che si trovano davanti a varie tipologie di rumore. I componenti del campione di erano chiamati ad eseguire dei semplici calcoli matematici mentre a pochi metri avvenivano i rumori più disparati. È stato proprio il pianto di un bambino di età compresa tra i due anni e mezzo ed i quattro ad essere avvertito con maggiore fastidio, tanto da impedire l’esecuzione dei calcoli in modo corretto.

Rumori con la bocca

Sei infastidito da chi produce con la bocca rumori fastidiosi? Vorresti allontanarti da chi sta mangiando o sta masticando un chewing gum? Il tuo problema potrebbe essere un disturbo chiamato misofonia, una condizione che porta a non sopportare alcuni tipi di suoni, specialmente i rumori con la bocca. Non si tratta unicamente di una sensazione di fastidio, ma si soffre di un vero e proprio malessere. Nei misofonici vi è una maggiore attività del lobo dell’insula, un’area del cervello coinvolta nei processi di selezione delle cose a cui si presta attenzione. Inoltre è emersa una maggiore attività nella corteccia prefrontale ventrocentrale, coinvolta nell’elaborazione del rischio e della paura e nei processi che inibiscono le risposte emotive. Non è ancora stato possibile spiegarne con certezza le cause.