Parchi urbani della calma e parchi del silenzio: dove i rumori sono vietati

Parchi urbani della calma e parchi del silenzio: dove i rumori sono vietati

Cosa hanno in comune l’area del Zabalo River in Ecuador e il Parco Nazionale di Yangmingshan di Taipei? Sono luoghi dove i rumori sono vietati e dove regnano solo i suoni della natura: per questo sono stati insigniti rispettivamente del "titolo" di primo Parco urbano della calma e primo Parco del silenzio da Quiet Parks International, associazione no profit attiva nella ricerca di aree di quiete e tranquillità in tutto il mondo.

In Ecuador, nella foresta lungo il fiume Zabalo, il silenzio è stato protetto come una risorsa naturale: niente mezzi di trasporto, nuclei residenziali o sviluppi di attività commerciali. Solo la natura e la sua colonna sonora a dare il ritmo alle giornate di questa distesa di un milione di acri di proprietà degli indigeni Cofán. Un luogo unico, una vera e propria perla incontaminata del nostro pianeta, dove chiunque può rifugiarsi per rigenerarsi e lasciarsi alle spalle lo stress di tutti i giorni.

Ma nella rete di parchi silenziosi che l'ecologista acustico Gordon Hempton, co-fondatore dell'associazione, sta mappando non vi sono solo aree e riserve naturali sperdute nella foresta ma anche luoghi vicini alle grandi città come il Parco Yangmingshan a nord di Taipei. Quarantatré le miglia quadrate del parco che si estende su un terreno montuoso con sorgenti termali, foreste percorse da sentieri escursionistici e zone dalla vegetazione subtropicale. Facilmente raggiungibile con i mezzi di trasporto, l'area viene raggiunta ogni giorno da persone che si immergono nella sua atmosfera di relax e tranquillità.

I requisiti per ottenere la certificazione di Quiet Park

Parametro fondamentale alla base di tutto è ovviamente la mancanza di inquinamento acustico, con i suoni della natura a dominare il paesaggio sonoro. Nei contesti urbani, dove è impossibile registrare una totale assenza di rumori, il limite di riferimento utilizzato dall'associazione è 45 decibel come livello massimo di rumore di fondo. Non è, però, solo una questione di suoni: fondamentale anche il panorama che si può osservare, che deve regalare un'esperienza visiva immersiva nella natura, senza che l'occhio si posi mai su costruzioni o strutture artificiali. Le aree certificate dall'associazione devono restituire un senso di tranquillità e benessere a tutte le persone che vogliono fare una passeggiata nella natura lontani da smartphone, incombenze lavorative e dal caos della città.

Dopo l'area naturale dell'Ecuador e il parco di Taipei, Quiet Parks International stima di conferire nei prossimi anni altre 50 nuove certificazioni tra cui figurano le città di Stoccolma, Londra, Portland e New York. In Italia i possibili siti individuati (sono 262 circa in tutto il mondo) sono invece il Parco delle Dolomiti Bellunesi in Veneto, la Val d’Orcia in Toscana e le isole Eolie.

«Ognuno di noi dovrebbe poter avere accesso a un luogo naturale dove trovare la calma esteriore e interiore, e tutte le città del mondo dovrebbero individuare, proteggere e rendere accessibili gli angoli di natura dedicati al silenzio e alla quiete interiore», ha dichiarato Ulf Bohman, direttore esecutivo del progetto Urban Quiet Parks di Quiet Parks International.