Pubblicato il 02/10/2017
Quando ci si trasferisce in una nuova abitazione, vengono tenuti in considerazione alcuni fattori tra cui la tranquillità della zona, la dimensione dell’immobile, la disposizione delle stanze, il collegamento al centro della città. Tuttavia, spesso è facile dimenticarsi dell’inquinamento acustico: oltre ai più classici rumori esterni, ve ne sono altri decisamente più subdoli ed insidiosi, poiché provenienti dall’interno dell’edificio o addirittura dalla stanza adiacente. Gli interventi di isolamento acustico si rendono necessari nel momento in cui i rumori arrivano a minare la quiete in modo continuativo. Il termine “rumore” descrive un suono che porta con sé caratteristiche di disturbo più o meno consistenti, misurabili in decibel (dB).
L’influenza dell’inquinamento acustico sulla qualità della vita
L’inquinamento acustico può influire in modo estremamente negativo sulla qualità della vita degli abitanti di una casa o di chi staziona a lungo in un luogo di lavoro privo di un adeguato isolamento. Gli effetti di questo fenomeno si valutano su una scala di tre livelli: fastidio generico a volte percepito inconsciamente, disturbo, danno fisico. In un edificio possono essere avvertiti rumori di vario tipo, quali rumori da impatto (calpestio e altri urti che interessano le superfici orizzontali), rumori aerei (voci, elettrodomestici ed altri rumori che interessano le superfici verticali), rumori esterni e rumori derivanti dagli impianti. Tutti questi suoni fastidiosi possono essere percepiti in modo continuo o discontinuo, se gli ambienti dell’abitazione non sono opportunamente isolati.
I rischi dell’inquinamento sonoro
I rischi legati all’inquinamento sonoro non si limitano al fastidio: le conseguenze includono una serie di disturbi che possono influire sulla salute fisica e psichica. Rumori continui, intermittenti o impulsivi possono disturbare la qualità del sonno e diminuire drasticamente le ore di riposo, con risultati disastrosi per la produttività lavorativa, per la serenità mentale e anche per il fisico. Difficilmente, in un ambiente chiuso, il rumore può rasentare la soglia del danno fisico, ma i livelli sonori possono comunque raggiungere una misura dannosa e disturbare le attività quotidiane. Ansia, incubi, sonno intermittente, sonnolenza diurna, irritabilità: queste sono solo alcune delle conseguenze legate all’inquinamento acustico. L’udito inoltre ne risente: a causa dei continui rumori, la soglia uditiva viene spostata temporaneamente.
Isolamento acustico delle pareti
L’isolamento acustico delle pareti è indispensabile per limitare l’effetto dei rumori aerei e dei rumori esterni. L’intervento di isolamento che interessa le pareti verticali può essere svolto in due modi: con l’applicazione di un rivestimento isolante o con la costruzione di una controparete in cartongesso, oppure con un vero e proprio lavoro di muratura, più invasivo, ma capace di garantire solidità alle strutture. Le scelta deve essere basata sulle proprie esigenze, poiché entrambe le soluzioni mostrano grande efficacia nell’isolamento acustico degli ambienti abitati. La differenza più evidente tra le due metodiche è naturalmente legata all’ingombro e all’invasività dell’intervento.
Isolamento acustico del pavimento
Anche l’isolamento acustico del pavimento è fondamentale per limitare gli effetti negativi dei rumori da impatto e da calpestio provenienti dal piano superiore e per quelli dei rumori aerei provenienti dal piano inferiore. L’isolamento del solaio (parola che definisce non solo il sottotetto, ma anche l’elemento strutturale orizzontale che divide un piano dall’altro) può essere realizzato con le stesse logiche dell’isolamento delle pareti. Le modalità sono differenti e possono includere o meno dei lavori di muratura e di demolizione parziale. Anche in questo caso, la scelta è da determinarsi sulla base delle proprie esigenze e delle proprie disponibilità economiche e di tempo.